04 - SCAVI ARCHEOLOGICI "CAPANNE"
Via Paolo da Castro

Nel territorio comunale sono presenti due aree di scavo principali: “Capanne” e “Palombara” che prendono il nome dalle località in cui sono ubicati.
Gli studi, tutt’ora in corso, hanno permesso di consolidare la caratura di Castro nel panorama scientifico.
Le fortificazioni e i rinvenimenti costituiscono oggetto di studio di Università e studiosi da tutto il mondo.
In ordine di tempo, il busto di Minerva nel 2015 e l’altare del templio nel 2017 hanno ricevuto attenzione dalla stampa internazionale.
Straordinariamente conservate dai terrapieni e dalle mura di fortificazione angioine ed aragonesi a partire dal 2001 sono stati messi in luce circa 95,00 ml di murature ellenistiche, tra cui una porta di accesso, che in alcuni punti conservano un’altezza fuori terra di oltre 8,00 metri. Gli scavi più recenti, culminati col ritrovamento di un busto di una figura femminile da datarsi al IV secolo a.C., hanno evidenziato numerosi sistemi murari che testimoniano la ricostruzione di edifici, terrazzamenti e mura di fortificazione già in periodo arcaico.
La campagna di scavi, non ancora esaurita, ha consentito il ritrovamento e lo studio di imponenti stratificazioni di materiale votivo (ceneri, resti di cibo, vasetti offertivi, punte di lance e frecce in bronzo) chiaramente dedicati alla dea Atena (o Minerva nella tradizione latina). La conferma della ubicazione del santuario virgiliano è stata supportato inoltre dal ritrovamento di numerose statuette votive, sia in bronzo che in terracotta raffiguranti figure femminili. Il ritrovamento del busto in pietra leccese dapprima e della parte sottostante poi, e di motivi di ornato nello stesso materiale, da riferirsi secondo gli esperti a manufatti di culto del IV secolo a.C. ha avuto ampio risalto sulla stampa nazionale e internazionale.
Il ritrovamento di elementi architettonici di stile dorico (fusti di colonne, capitelli, architravi, ecc.) dispersi e messi in luce sulle aree di scavo indagate confermano senza ombra di dubbio la presenza di un tempio dorico benché in ambito messapico, nel periodo ellenistico, si fosse sempre sostenuto che questo non fosse possibile.
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